Prescrizioni del progettista in accordo ad un programma automatico

Articolo 1

PRESCRIZIONI DEL PROGETTISTA IN ACCORDO AD UN PROGRAMMA

AUTOMATICO

1.0 Il ruolo del progettista

Il progettista delle costruzioni in calcestruzzo armato deve emanare le prescrizioni di capitolato per il produttore di calcestruzzo e per l’impresa che lo mette in opera, come anche deve inoltrare le istruzioni per i controlli al Direttore dei Lavori. Tali obblighi rispondono a quanto prescritto nelle Norme Tecniche delle Costruzioni (NTC) emanate con DM 17/01/2018 (1) e relativa Circolare esplicativa N.7 del 21/01/2019 (2).

In assenza di queste prescrizioni le costruzioni mostrano segni di degrado nel giro di qualche anno e possono perfino collassare nel giro di un decennio.

Il metodo per emettere le prescrizioni descritto nel seguito è semplice, rapido e sicuro.

Esso procede in accordo ad un programma automatico noto come E&Q (acronimo inglese di Easy&Quick): si tratta di rispondere ad una serie di domande al termine delle quali il programma elabora immediatamente le prescrizioni per il produttore di calcestruzzo e l’impresa, come anche le raccomandazioni per il Direttore Lavori.

Il metodo si basa sulla correlazione, secondo le vigenti Norme Europee, esistente tra il rapporto a/c e le prestazioni del calcestruzzo quali la Rck, la resistenza a compressione alle brevi stagionature (1-3-7 giorni), la resistenza meccanica a flessione e trazione, l’impermeabilità all’acqua, la durabilità.  Per poter adottare questo metodo, e rispondere correttamente alle varie domande, occorre conoscere la Norma Europea sui cementi EN 197/1 (3), la classe di consistenza in termini di abbassamento al cono di Abrams, o più brevemente slump, indicata al prospetto 3 della EN 206 (4), le proprietà meccaniche ed in particolare la Rck, il degrado del calcestruzzo provocato dall’ambiente (classe di esposizione), la durabilità (almeno 50 o 100 anni) delle strutture nelle varie classi di esposizioni secondo la Norma Europea EN 206 e la EN 1992-1-1- Eurocodice 2 (5). Tutti questi argomenti sono trattati nella Settima Edizione del libro “Il Nuovo Calcestruzzo” (6). Relativamente al valore minimo di copriferro da prescrivere ai fini della durabilità, il programma prende come riferimento il (cmin,dur) riportato nella Tabelle 4.4N e 4.5N dell’Eurocodice 2 in funzione della classe di esposizione per una vita utile di 50 anni (classe della struttura S5). Nel caso di 100 anni di vita utile, sempre secondo quanto indicato nell’Eurocodice 2, verranno aggiunti 10 mm rispetto al valore prescritto per i 50 anni. Inoltre, secondo le indicazioni dell’Eurocodice 2, oltre a tale valore (cmin,dur) il progettista dovrebbe definire anche un valore aggiuntivo di sicurezza (Δcdev) scelto pari a 10 mm, 5 mm o 0 mm in base all’accuratezza della verifica dei sistemi di distanziatori che egli ipotizza possa essere adottata. Quindi, complessivamente, il copriferro nominale (cnom) che deve essere specificato sui disegni di progetto è definito come cnom = cmin,dur + Δcdev.  Per opere di particolare rilevanza strategica il valore di Δcdev dovrebbe essere scelto eguale a 10 mm.

Per ogni correlazione esiste un rapporto (a/c)i ed il programma sceglie in automatico il valore più basso –(a/c)min– in modo che tutti requisiti prestazionale siano soddisfatti come è mostrato più avanti nelle Figure 27 e 48.

Il metodo si basa su una serie di videate in ciascuna della quali si pone una domanda alla quale occorre rispondere: per esempio, la struttura è armata o precompressa? Nell’esempio di seguito illustrato si esamina una costruzione intitolata ”Grattacielo di Roma” dove un grattacielo di 60 piani, costruito con un unico calcestruzzo in tutti i suoi piani, poggia su una fondazione incassata nel terreno.

A causa della risalita del pericoloso gas radon (Articolo 7) occorre inserire una barriera anti-radon tra la fondazione ed il pavimento del primo piano per evitare l’inquinamento radioattivo oltre i valori ritenuti pericolosi per la salute umana: 300 Bq/m3 o 200 Bq/m3 a seconda che le costruzioni siano erette rispettivamente prima o dopo il 31 dicembre 2024.

In particolare, il calcestruzzo per il grattacielo viene pompato con uno slump di 10-15 cm mentre per la fondazione si impiega un calcestruzzo superfluido con uno slump di 22-24 cm. Pertanto, sono stati elaborati i dati sui due diversi calcestruzzi, che si trovano di seguito nella Prima parte: fondazioni e nella Seconda parte: il Grattacielo. Al termine delle risposte alle varie videate il programma elabora in automatico le prescrizioni di capitolato per il produttore di calcestruzzo (§ 2.1 e § 3.1) e per l’impresa che lo deve mettere in opera (§ 2.2 e § 3.2) come anche le raccomandazioni per il Direttore dei Lavori (§2.3 e § 3.3).

Prima parte: fondazioni

Fig. 1 – Il nome dell’opera è Grattacielo di Roma

Fig. 2 – Il nome della struttura è Fondazione

Fig. 3 – La fondazione è Armata

Fig. 4 – Si adotta il cemento d’altoforno CEM III (per il basso calore di idratazione) perché la fondazione è un getto massivo

Fig. 5 – Il cemento da impiegare è di tipo III/B

Fig. 6 – La classe di resistenza del cemento è 32.5 R

Fig. 7 – I provini per la misura della resistenza meccanica sono cubici

Fig. 8 – La Rck è 40 N/mm2

Fig. 9 – Il controllo è di tipo B

Fig. 10 – Lo scarto quadratico medio è 4 N/mm2

Fig.11 – Non si conosce la classe di esposizione

Fig. 12 – La struttura è interrata

Fig. 13 – La struttura è completamente interrata

Fig.14 – La fondazione sarà a contatto con terreno solfatico

Fig. 15 – Il contenuto di solfato è compreso tra 0.2% e 0,3

Fig. 16 – Il terreno non è di natura acida

Fig. 17 – Il terreno è di natura argillosa

Fig.18 – La vita utile di servizio attesa è di almeno 100 anni

Fig. 19 – Si richiede un calcestruzzo impermeabile

Fig. 20 – Il grado di compattazione richiesto è 0,97

Fig. 21 – Non si richiede resistenza a flessione o a trazione

Fig. 22 – E’ richiesta una resistenza meccanica per lo scassero a 7 giorni

Fig. 23 – La temperatura presumibile nei primi 7 giorni sarà di 17-23°C

Fig. 24 – La resistenza meccanica a compressione richiesta a 7 giorni è 30 N/mm2

Fig. 25 – La classe di contenuto in cloruro è 0,20

Fig. 26 – La classe di consistenza del calcestruzzo corrisponde ad uno slump > 22 cm

Fig. 27 – Il diametro massimo dell’aggregato è 25 mm

 

2 Prescrizioni di capitolato per la fondazione armata

Di seguito sono descritte le prescrizioni da inserire in capitolato per la  Fondazione armata del Grattacielo di Roma con una durabilità di almeno 100 anni che riguardano il produttore di calcesruzzo e l’impresa che lo deve mettere in opera, come anche le raccomandazioni per il Direttore dei Lavori per il controllo della costruzione.

2.1 Prescrizioni per il produttore di calcestruzzo

    • Obbligo della certificazione del calcestruzzo industrializzato richiesta dal DM del 17 gennaio 2018 (1) in accordo alle Linee Guida Ministeriali sul calcestruzzo preconfezionato (7).
    • Tipo di struttura: C.A.
    • Provini: cubici.
    • Resistenza caratteristica: Rck = 40 MPa.
    • Tipo di controllo:
    • s = 4 MPa .
    • k ● s = 6
    • Resistenza a compressione richiesta a 7 giorni ed alla temperatura di 17-23 °C = 30 MPa.
    • Classe di consistenza al getto: S5 è slump = 22-24 cm.
    • Classe di contenuto in cloruro = 0,20.
    • Impermeabilità’: penetrazione dell’acqua minore di 20 mm (secondo UNI EN 12390/8).
    • Classe di esposizione: XA1.
    • Cemento :CEM III/B 32.5 R.
    • Aggregato: Dmax = 25 mm.

     

    2.2 Prescrizioni per l’impresa

    • Adottare distanziatori conformi alla realizzazione di un copriferro (cmin,dur) con spessore di almeno 45 mm, in accordo all’Eurocodice 2 con riferimento alla  classe di  esposizione (XA1), al tipo di struttura (armata) ed alla durabilità dell’opera ( ≥ 100 anni). Garantire, oltre al cmin,dur, anche il valore aggiuntivo di sicurezza (Δcdev) prescritto dal progettista da scegliere tra 10 mm, 5 mm e 0 mm in base all’accuratezza della predisposizione e verifica dei sistemi di distanziatori che egli ha ipotizzato poter essere adottata. Per esempio, se il valore di Δcdev è eguale a 5 mm, il valore del copriferro nominale (cnom)che deve essere specificato sui disegni di progetto diventa: cnom = cmin,dur+ Δcdev = 50 mm.
    • Compattare il calcestruzzo in modo che il grado di compattazione del calcestruzzo in opera sia almeno eguale a 0,97.
    • Mettere in opera il calcesttruzzo in modo che la resistenza caratteristica del calcestruzzo in sito (Rckis) sia almeno eguale a 34 N/mm2 a cioè all’ 85% della resistenza caratteristica di progetto (Rck).
    • Stagionare a umido la superficie del calcestruzzo per ≥7 giorni dal getto.

     

    2.3 Raccomandazioni per il Direttore dei Lavori

    • Verificare che esista la certificazione del calcestruzzo industrializzato richiesta obbligatoriamente dalle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con il DM del 17 gennaio 2018 (1,7).
    • Far prelevare, in sua presenza (o in presenza di un suo tecnico di fiducia esplicitamente delegato), il calcestruzzo fornito per la confezione dei provini da inviare a un Laboratorio Ufficiale con richiesta scritta di eseguire  il controllo di accettazione, di tipo A oppure di tipo B, richiesto obbligatoriamente dalle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con il DM del 17 gennaio 2018 (1).
    • Se esplicitamente prescritto come controllo aggiuntivo dal progettista oppure nel caso di dubbi sulla messa in opera e/o stagionatura del calcestruzzo o nel caso di risultati non conformi dei controlli di accettazione, accertare, in conformità al parag. 11.2.6 delle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 e alle indicazioni aggiuntive della Circolare esplicativa alle NTC del 19/01/2019 (2), che la resistenza caratteristica della struttura in situ (Rckis), determinata con prove distruttive (carote estratte dalla struttura) o non-distruttive (sclerometria, velocità degli ultrasuoni, ecc) e calcolata secondo le formule indicate nelle LL.GG ministeriali 2017 per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera  (8) o della UNI EN 13791 (9), sia almeno eguale a 34 MPa e cioè al 85% della resistenza di progetto (Rck); comunicare al progettista di procedere alla verifica della sicurezza della struttura  qualora questo requisito non sia soddisfatto.
    • Misurare con prove distruttive o non-distruttive (magnetometria) lo spessore del copriferro per verificare che esso sia almeno eguale a quello precisato nel progetto (50) e comunicare al progettista di verificare la sicurezza e la durabilità dell’opera qualora questo requisito non sia rispettato.
    • Determinare il grado di compattazione gc mediante l’equazione gc = mv / mv0 (dove mv e mv0 sono rispettivamente il valore medio della massa volumica delle carote estratte dalla struttura dopo almeno 1 giorno dal getto e di quella dei provini prelevati durante il controllo di accettazione) e sia verificato che gc sia almeno eguale a 0,97.

Seconda parte: il grattacielo

Fig.28- il nome dell’opera è Il Grattacielo di Roma

Fig.29-Il nome della struttura è Il grattacielo

Fig. 30 – La struttura è armata

Fig. 31- Si impiega il cemento Portland CEM I

Fig. 32 – La classe di resistenza del cemento è 52.5 R

Fig. 33 – I provini sono cubici

Fig. 34 – La resistenza caratteristica del calcestruzzo è 55 N/mm2

Fig. 35- Il tipo di controllo di accettazione del calcestruzzo è B

Fig. 36 – Lo scarto quadratico medio è 4 N/mm2

Fig. 37- Non si conosce la classe di esposizione

Fig. 38 – La struttura è esterna fuori terra

Fig. 39 – La struttura non è protetta con rivestimenti impermeabili

Fig. 40- La struttura non è esposta a cicli di gelo-disgelo

Fig. 41- Si richiede una vita utile di servizio di 100 anni

Fig. 42- Si richiede un calcestruzzo impermeabile

Fig. 43- Si richiede un grado di compattazione di 0,97

Fig. 44- Non si richiede una resistenza a flessione o a trazione

Fig. 45 – Si richiede una resistenza meccanica allo scassero a 3 giorni

Fig. 46 – La temperatura presumibile durante i primi 3 giorni è 17-23 °C

Fig. 47-La resistenza meccanica a compressione richiesta allo scassero è di 35 N/mm2

Fig. 48- La classe di contenuto in cloruro è 0,20

Fig. 49-La classe di consistenza del calcestruzzo fresco è S3

Fig. 50-Il diametro massimo dell’aggregato è 25 mm

 

3 Prescrizioni da inserire in capitolato per il calcestruzzo del Grattacielo

Adottando lo stesso metodo impiegato per emanare le prescrizioni della fondazione si arriva alle prescrizioni per il Grattacielo comprendente pilastri, pavimenti e muri dei vari piani, con una durabilità di almeno 100 anni.

3.1 Prescrizioni per il produttore di calcestruzzo

    • Obbligo della certificazione del calcestruzzo industrializzato richiesta dal DM del 17 gennaio 2018 (1) in accordo alle Linee Guida Ministeriali sul calcestruzzo preconfezionato (7).
    • Tipo di struttura: C.A.
    • Provini: cubici.
    • Resistenza caratteristica: Rck = 55 MPa.
    • Tipo di controllo: B.
    • s = 4 MPa.
    • k ● s = 6 MPa.
    • Resistenza a compressione richiesta a 3 giorni ed alla temperatura di 17-23 °C = 30 MPa.
    • Classe di consistenza al getto: S3 è slump = 100-150 mm.
    • Classe di contenuto in cloruro: 0,20.
    • Impermeabilità’: penetrazione d’acqua minore di 20 mm (secondo UNI EN 12390/8).
    • Classe di esposizione: XC4.
    • Cemento: CEM I 52.5 R.
    • Aggregato: Dmax = 25 mm.

    3.2 Prescrizioni per l’impresa

    • Adottare distanziatori conformi alla realizzazione di un copriferro con spessore di almeno 40 mm, in accordo all’Eurocodice 2 con riferimento alla classe di esposizione (XC4), al tipo di struttura (armata) ed alla durabilità dell’opera (almeno 100 anni). Garantire, oltre al cmin,dur, anche il valore aggiuntivo di sicurezza (Δcdev) prescritto dal progettista da scegliere tra 10 mm, 5 mm e 0 mm in base all’accuratezza della predisposizione e verifica dei sistemi di distanziatori che egli ha ipotizzato poter essere adottata. Se per esempio Δcdev è pari a 5 mm il valore del copriferro nominale (cnom) che deve essere specificato sui disegni diventa: cnom= cmin,dur + Δcdev = 45 mm.
    • Compattare il calcestruzzo in modo che il grado di compattazione del calcestruzzo in opera sia almeno eguale a 0,97, cioè che la massa volumica della carota estratta dalla struttura anche ad 1 giorno dal getto sia almeno pari a 97% della massa volumica del calcestruzzo compattato a rifiuto dei provini cubici o cilindrici sui quali misurare la resistenza caratteristica.
    • Mettere in opera il calcestruzzo in modo che la resistenza caratteristica in sito (Rckis) sia almeno eguale a 48 N/mm2, cioè all’ 85% della resistenza caratteristica di progetto Rck.
    • Stagionare ad umido le superfici del calcestruzzo per almeno 3 giorni dal getto proteggendole con teli di plastica.
    • Rimuovere i teli di plastica.
    • Inserire una barriera anti-radon tra la fondazione e il pavimento del primo piano risvoltando il materiale anti-radon nei muri a contatto con il pavimento ed incollare questo materiale con un adesivo indicato dal produttore del materiale.
    • Coprire il materiale anti-radon con un foglio di tessuto-non tessuto o di polietilene per proteggere il materiale anti-radon dalle successive operazioni.
    • Posizionare i ferri di armatura in modo che lo spessore di copriferro superiore sia almeno 45 mm.
    • Gettare il calcestruzzo e spianarlo.
    • Costipare il calcestruzzo con un grado di compattazione di almeno 0,97.
    • Applicare in superficie lo spolvero indurente appena il pavimento è pedonabile ed incorporarlo mediante pale rotanti.
    • Stagionare a umido il calcestruzzo per almeno 3 giorni con teli impermeabili.
    • Eseguire sul pavimento i giunti di contrazione.
    • Chiedere all’ufficio dell’ARPA (Associazione Regionale per Protezione dell’Ambiente) di misurare e certificare la radioattività nell’edificio che deve risultare inferiore a 300 Bq/m3 o a 200 Bq/m3 rispettivamente per le costruzioni erette prima o dopo il 31 dicembre 2024.

    3.3 Raccomandazioni per il Direttore dei Lavori

    • Verificare che esista la certificazione del calcestruzzo industrializzato richiesta obbligatoriamente dalle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con il DM del 17 gennaio 2018 (1,7).
    • Chiedere all’Ufficio dell’ARPA se la misura certificata della radioattività nella costruzione del primo piano sia inferiore a quella ritenuta pericolosa.
    • Far prelevare, in sua presenza (o in presenza di un suo tecnico di fiducia esplicitamente delegato), il calcestruzzo fornito per la confezione dei provini da inviare a un Laboratorio Ufficiale con richiesta scritta di eseguire il controllo di accettazione, di tipo A oppure B, richiesto obbligatoriamente dalle Norme Tecniche per le Costruzioni emanate con il DM del 17 gennaio 2018 (1).
    • Determinare il grado di compattazione (gc) mediante l’equazione gc = mv / mv0 (dove mv e mv0 sono rispettivamente il valore medio della massa volumica delle carote estratte dalla struttura dopo almeno 1 giorno dal getto e di quella dei provini prelevati durante il controllo di accettazione) e sia verificato che gc sia almeno eguale a 0,97.
    • Se esplicitamente prescritto come controllo aggiuntivo dal progettista oppure nel caso di dubbi sulla messa in opera e/o stagionatura del calcestruzzo o nel caso di risultati non conformi dei controlli di accettazione, accertare, in conformità alle Norme Tecniche per le Costruzioni 2018 (1), e alle indicazioni aggiuntive della Circolare esplicativa alle NTC del 19/01/2019 (2), che la resistenza caratteristica della struttura in opera (Rckis), determinata con prove distruttive (carote estratte dalla struttura) o non-distruttive (sclerometria, velocità degli ultrasuoni, ecc), e calcolata secondo le formule indicate nelle LL.GG ministeriali 2017 per la valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera (8) o della UNI EN 13791 (9), sia almeno eguale a 47 MPa e cioè all’ 85% della resistenza caratteristica di progetto Rck; comunicare al progettista di procedere alla verifica della sicurezza della struttura qualora questo requisito non sia soddisfatto.
    • Misurare con prove distruttive o non-distruttive (magnetometria) lo spessore del copriferro per verificare che esso sia almeno eguale a quello precisato nel progetto (45 mm) e comunicare al progettista di verificare la sicurezza e la durabilità dell’opera qualora questo requisito non sia rispettato.

    .

    • Conclusioni

    Il programma adottato per emanare le prescrizioni del progettista deve essere completato dalla inserzione di una barriera anti-radon se il pavimento del primo appartamento è in contatto con la fondazione. Occorre inserire una barriera anti-radon tra la fondazione e il pavimento del primo piano risvoltando il materiale anti-radon nei muri a contatto con il pavimento ed incollare questo materiale con un adesivo indicato dal produttore del materiale: entrambe le misure sono state adottate.

    Il calcestruzzo deve raggiungere una resistenza a compressione di almeno 30 MPa per sopportare la sollecitazione derivante dal peso del piano soprastante. Ciò comporta che ogni piano sarà gettato su quello precedente dopo 3 giorni.

    Le carote estratte dalle strutture per la determinazione della Rckis debbono essere trasformate in cilindri con un rapporto altezza/diametro eguale a 1 per essere comparate con i provini cubici.

    Nel caso del getto del calcestruzzo del primo piano è necessario che avvenga dopo 7 giorni dal getto della fondazione quando questa ha raggiunto una resistenza a compressione di 30 MPa.

    Le principali differenze tra le prescrizioni per la fondazione e quelle per il grattacielo sono:

    • la classe di consistenza al getto: S3 per il grattacielo e S5 per la fondazione; la scelta di S3 per il grattacielo consente, dopo aver compattato a rifiuto il calcestruzzo fresco, di far indurire rapidamente il calcestruzzo e di poter sorreggere a 3 giorni il calcestruzzo fresco del piano superiore;
    • la resistenza caratteristica Rck è 55 MPa per il grattacielo contro 40 MPa per la fondazione;
    • la resistenza meccanica a compressione di 30 MPa è raggiunta a 3 gg per il grattacielo e a 7 giorni per la fondazione;
    • la classe di cemento: CEM I 52.5 R per il grattacielo contro CEM III/B 32.5 R per la fondazione;
    • il copriferro nominale (cnom) è pari a 50 mm per le  strutture in C.A. della fondazione e 45 mm per le strutture in C.A. del grattacielo.

BIBLIOGRAFIA

    1. Norme Tecniche per le costruzioni (NTC) DM 17/01/2018
    2. Circolare esplicativa alle NTC, N.7 del 21/01/2019
    3. UNI EN 197/1:2011 – Cemento – Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni
    4. UNI EN 206:2016 – Calcestruzzo – Specificazione, prestazione, produzione e conformità
    5. UNI EN 1992-1-1: Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di calcestruzzo – Parte 1-1: Regole generali e regole per gli edifici
    6. MARIO COLLEPARDI, SILVIA COLLEPARDI, ROBERTO TROLI, “Il Nuovo Calcestruzzo”, Settima Edizione, Edizioni TREVISOSTAMPA, pp. 201-220, (2022). 
    7. Linee Guida Servizio Tecnico Centrale Consiglio Superiore. dei LL.PP. per la produzione, il trasporto ed il controllo del calcestruzzo preconfezionato  (2008)
    8. Linee Guida Servizio Tecnico Centrale Consiglio Superiore dei LL.PP. per La valutazione delle caratteristiche del calcestruzzo in opera – Settembre 2017
    9. UNI EN 13791 – Valutazione della resistenza a compressione in sito nelle strutture e nei componenti prefabbricati di calcestruzzo

INFORMAZIONI SUGLI AUTORI DEGLI ARTICOLI

Mario Collepardi si è laureato in Chimica Industriale con il massimo dei voti nell’Università La Sapienza di Roma.  Nel 2007 ad Atlanta (USA) è stato nominato Honorary Member of the American Concrete Institute. Nel 2017 a Bergamo è stato nominato Socio Onorario dell’AICAP. Dal 1969 al 2004 ha insegnato Scienza e Tecnologia dei Materiali nelle Facoltà di Ingegneria delle Università di Cagliari, di Roma La Sapienza, di Ancona oltre che al Politecnico di Milano. È autore di oltre   pubblicazioni e di una decina di libri sul calcestruzzo pubblicati in italiano, inglese, cinese e ceco. Nel 1997 a Roma il Consiglio delle Ricerche del Canada e l’American Concrete Institute hanno organizzato in suo onore il “MARIO COLLEPARDI SYMPOSIUM”.

Silvia Collepardi si è laureata a Padova in Ingegneria Civile ed è Amministratore della EN.CO di Villorba (TV) dove è anche direttrice del Laboratorio Ufficiale per le prove sui materiali da Costruzione. È autrice di numerosi articoli e di alcuni libri sul calcestruzzo pubblicati in italiano, inglese e cinese. Nel 2015 ad Ottawa (Canada) Silvia Collepardi ha ricevuto l’Award dall’American Concrete Institute per i “significativi e costanti contributi nella vasta area della tecnologia del calcestruzzo e per la certificazione dei materiali per il loro impiego nel calcestruzzo”.

Roberto Troli si è laureato ad Ancona in Ingegneria Civile con il massimo dei voti e lode. Roberto Troli ha lavorato nella EN.CO come Direttore Tecnico per la messa a punto di nuovi calcestruzzi e per l’assistenza tecnica in contestazioni legali. È autore di numerosi articoli e di alcuni libri sul calcestruzzo pubblicati in italiano, inglese e cinese. Nel 2009 a Siviglia (Sagna) ha ricevuto l’Award dall’American Concrete Institute per i suoi “notevoli contributi alla fondamentale conoscenza dei superfluidificanti ed al loro impiego nel calcestruzzo”. Dal 2021 Roberto Troli è Direttore Tecnologico della Betonrossi di Piacenza.

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