“MIX DESIGN DEL CALCESTRUZZO”

INTRODUZIONE

Questo libro è una versione aggiornata di precedenti edizioni che furono pubblicate tra il 1990 e il 2004. Il libro, dopo una introduzione al Principio del Mix Design, si suddivide in 9 Sezioni ciascuna delle quali contiene più Moduli. Il Modulo rappresenta una autonoma informazione, generalmente contenuta in una sola pagina, eventualmente accompagnata da esercizi numerici per illustrare le applicazioni pratiche.Il libro è stato aggiornato tenendo conto della norma nazionale UNI 11104 che, unitamente alla norma europea UNI-EN 206-1, determina, in accordo al DM del 14 Gennaio 2008, le proprietà e le composizioni dei calcestruzzi durabili in relazione alla loro classe di esposizione ambientale. Il libro è destinato a tecnologi del calcestruzzo che intendono diventare specialisti del settore. Il lettore di questo libro deve già possedere una conoscenza di base sulla tecnologia del calcestruzzo: rapporto acqua/cemento, resistenza meccanica, durabilità, perdita di lavorabilità, ritiro igrometrico, granulometria degli aggregati, ecc.Come utile complemento di questo libro è disponibile anche il software Computerized Mix Design (CMD), elaborato con la collaborazione di Etzel Lava, che permette di elaborare automaticamente il calcolo del Mix Design del calcestruzzo nelle più svariate condizioni previste anche in questo libro: miscelazione e trasporto del calcestruzzo per tragitti più o meno lunghi; perdita di lavorabilità in funzione della temperatura e dell’impiego di additivi; combinazione ottimale degli inerti in curva di Fuller o Bolomey; maturazione in climi caldi e freddi; trattamenti termici a vapore; calcolo della resistenza meccanica a compressione, a flessione ed a trazione; scelta della composizione del calcestruzzo in funzione della durabilità; calcolo del modulo elastico, del ritiro e della deformazione viscosa.Giugno 2008Si precisa che il software in oggetto non è compreso nell’acquisto del libro.

Costo del libro: Euro 65,00

 INTRODUZIONE AL MIX DESIGN DEL CALCESTRUZZO

  • 1 Il principio del mis-design: analisi logica del calcestruzzo
  • 2 Il vantaggio del mix-design
  • 3 Tipi di mix-design
    • 3.1 Il mix-design semplice
      • 3.1.1 Esempio di mix-design semplice
      • 3.2 Il mix-design complesso
  • 4 Il mix-design aperto
    • 4.1 Esempio di mix-design aperto

SEZIONE 1 – PROPRIETÀ DEL CALCESTRUZZO

SEZIONE 2 – PROPRIETÀ REOLOGICHE

  • 2.1 Lavorabilità del calcestruzzo
  • 2.2 Valore del diametro massimo degli inerti (Dmax) raccomandato per alcuni tipi di costruzione
  • 2.3 Lavorabilità del calcestruzzo al momento del getto (LG) in funzione del tipo di struttura
  • 2.4 Lavorabilità del calcestruzzo subito dopo la miscelazione (LM) in betoniera
  • 2.5 Richiesta d’acqua d’impasto in funzione dell’inerte (Dmax) e della lavorabilià dopo la miscelazione (LM)
    • 2.5.1 Umidità degli inerti
    • 2.5.2 Acqua d’impasto, acqua in betoniera e umidità degli inerti
    • 2.5.3 Prescrizione della lavorabilità come controllo dell’acqua d’impasto
      • 2.5.3.1 Correzione teorica della composizione del calcestruzzo con inerti non s.s.a.
      • 2.5.3.2 Importanza della lavorabilità come controllo dell’acqua di impasto e quindi della Rck
    • 2.5.4 Influenza degli additivi sulla richiesta d’acqua
  • 2.6 Influenza di Dmax sul volume di aria nel calcestruzzo
  • 2.7 Mix-design di un calcestruzzo pompabile
    • 2.7.1 Caratteristiche granulometriche della sabbia per il calcestruzzo pompabile
    • 2.7.2 Come proporzionare sabbia e inerte grosso nel calcestruzzo pompabile con il metodo di Goldbeck

SEZIONE 3 – PROPRIETÀ MECCANICHE

  • 3.1 Resistenza meccanica a compressione del calcestruzzo
  • 3.2 Normative sui cementi
    • 3.2.1 Normativa italiana ed europea sui cementi
  • 3.3 Resistenza meccanica del calcestruzzo
    • 3.3.1 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 32.5N
    • 3.3.2 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 32.5R
    • 3.3.3 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 42.5 N
    • 3.3.4 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 42.5 R
    • 3.3.5 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 52.5 N
    • 3.3.6 Resistenza meccanica di calcestruzzi con cemento di classe 52.5 R
  • 3.4 Come migliorare la correlazione Rc – a/c
    • 3.4.1 Come affinare la correlazione Rc – a/c per uno specifico cemento
    • 3.4.2 Come correggere la correlazione Rc – a/c se la temperatura del calcestruzzo non è 20°C (esclusi i trattamenti a vapore)
    • 3.4.3 Come correggere la correlazione Rc – a/c se il volume dell’aria è maggiore di quello minimo previsto
    • 3.4.4 Come tener conto della presenza di additivi acceleranti o ritardanti nella correlazione Rc – a/c
    • 3.4.5 Come tener conto degli inerti leggeri nella correlazione Rc – a/c
  • 3.5 Resistenza caratteristica cubica (Rck)
    • 3.5.1 Controllo di Tipo A
    • 3.5.2 Controllo di Tipo B
  • 3.6 Resistenza meccanica a flessione e a trazione del calcestruzzo

SEZIONE 4 – PROPRIETÀ ELASTICHE

  • 4.1 Modulo elastico in funzione della resistenza meccanica a compressione
  • 4.2 Influenze dell’inerte sul modulo elastico del calcestruzzo (Ecls )

SEZIONE 5 – DURABILITÀ

  • 5.1 Cause di degrado del calcestruzzo
  • 5.2 Coefficiente di permeabilità del calcestruzzo
  • 5.3 Classe di esposizione
    • 5.3.1 Classe di esposizione XC secondo UNI-EN 206.1: corrosione delle armature promossa dalla carbonatazione
      • 5.3.1.1 Classe di esposizione XC secondo UNI 11104: corrosione delle armature promossa dalla carbonatazione
    • 5.3.2 Classe di esposizione XD secondo UNI-EN 206.1: corrosione delle armature promossa dai cloruri (esclusi quelli presenti  in acqua di mare)
      • 5.3.2.1 Classe di esposizione XD secondo UNI 11104: corrosione delle armature promossa dai cloruri (esclusi quelli presenti in acqua di mare)
    • 5.3.3 Classe di esposizione XS secondo UNI-EN 206.1: corrosione delle armature promossa dai cloruri da acqua marina
      • 5.3.3.1 Classe di esposizione XS secondo UNI 11104: corrosione delle armature promossa dai cloruri da acqua marina
    • 5.3.4 Classe di esposizione XF secondo UNI-EN 206.1
      • 5.3.4.1 Classe di esposizione XF secondo UNI 11104
    • 5.3.5 Classe di esposizione XA secondo UNI-EN 206.1: attacco chimico del calcestruzzo nei terreni
      • 5.3.5.1 Classe di esposizione XA secondo UNI 11104: attacco chimico del calcestruzzo nei terreni
    • 5.3.6 Classe di esposizione XA secondo UNI-EN 206.1: acque chimicamente aggressive
      • 5.3.6.1 Classe di esposizione XA secondo UNI 11104: acque chimicamente aggressive
  • 5.4 Esempio
    • 5.4.1 Calcolo in accordo alla UNI-EN 206.1
    • 5.4.2 Calcolo in accordo alla UNI 11104

SEZIONE 6 – RITIRO IGROMETRICO

  • 6.1 Il ritiro dipende dalla composizione del calcestruzzo
  • 6.2 Il ritiro dipende dal tempo
  • 6.3 Il ritiro dipende dall’umidità relativa dell’ambiente
  • 6.4 Il ritiro dipende dallo spessore fittizio della struttura
  • 6.5 Il ritiro dipende dall’armatura
  • 6.6 Il ritiro dipende dal modulo elastico dell’inerte
  • 6.7 Calcolo del ritiro a partire da Rck, L, Dmax, Tc
  • 6.8 Metodi di calcolo del ritiro
    • 6.8.1 Confronto tra i metodi di calcolo e quello sperimentale
  • 6.9 Verifica della precrizione del ritiro a partire da ck, L, Dmax, Tc
  • 6.10 Calcolo della composizione del calcestruzzo a partire dalla prescrizione del ritiro

SEZIONE 7 – DEFORMAZIONE VISCOSA

  • 7.1 Deformazioni igro-elasto-meccaniche
  • 7.2 Calcolo dello scorrimento viscoso (C)
  • 7.3 Lo scorrimento viscoso dipende dalla umidità relativa dell’ambiente
  • 7.4 Lo scorrimento viscoso dipende dalla stagionatura del calcestruzzo al tempo dell’applicazione del carico
  • 7.5 Lo scorrimento viscoso dipende dalla composizione del calcestruzzo
  • 7.6 Lo scorrimento viscoso dipende dallo spessore della struttura
  • 7.7 Lo scorrimento viscoso dipende dalla durata del carico applicato
  • 7.8 Lo scorrimento viscoso dipende dal modulo elastico dell’inerte
  • 7.9 Come calcolare lo scorrimento viscoso del calcestruzzo a partire dalla sua composizione oppure da Rck, L, Dmax, tc
  • 7.10 Come calcolare la composizione del calcestruzzo tenendo conto dello scorrimento viscoso prefissato

SEZIONE 8 – PROPRIETA’ TERMICHE

  • 8.0 Proprietà termiche del calcestruzzo
  • 8.1 Coefficiente di dilatazione termica del calcestruzzo
  • 8.2 Conducibilita termica del calcestruzzo
  • 8.3 Diffusività termica del calcestruzzo
  • 8.4 Calore specifico del calcestruzzo
  • 8.5 Calore d’idratazione del calcestruzzo
  • 8.6 Temperatura del calcestruzzo dopo la miscelazione
  • 8.7 Temperatura del calcestruzzo dopo il getto
    • 8.7.1 Influenza del tipo e del dosaggio di cemento sulla temperatura del calcestruzzo
  • 8.8 Come confezionare e stagionare il calcestruzzo se si getta in climi caldi
    • 8.8.1 Come raffreddare il calcestruzzo per ridurre la perdita di lavorabilità in climi caldi
    • 8.8.2 Come impiegare gli additivi per ridurre la perdita di lavorabilità in climi caldi
    • 8.8.3 Come stagionare il calcestruzzo in climi caldi
      • 8.8.3.1 Influenza delle condizioni climatiche sulla velocità del vento sulla velocità di evaporazione dell’acqua
  • 8.9 Come lavorare il calcestruzzo in clima molto freddo
    • 8.9.1 Come isolare termicamente il getto per mantenere la temperatura del calcestruzzo a 10°C in climi invernali
      • 8.9.1.1 Calcolo della resistenza termica dei casseri (rt) per opere fuori terra: stagionatura a 10°C per 3 giorni
      • 8.9.1.2 Calcolo della resistenza termica dei casseri (rt) per opere fuori terra: stagionatura a 10°C per 73 giorni
      • 8.9.1.3 Calcolo della resistenza termica dei casseri (rt) per opere poggiate sul terreno: stagionatura a 10°C per 3  giorni
      • 8.9.1.4 Calcolo della resistenza termica dei casseri (rt) per opere poggiate sul terreno: stagionatura a 10°C per 7  giorni
      • 8.9.1.5 Raccomandazioni sul tipo di cemento e di additivo per calcestruzzi in climi freddi
    • 8.9.2 Come tener conto del raffreddamento del calcestruzzo durante il getto dalla betoniera nel cassero
    • 8.9.3 Come calcolare il raffreddamento del calcestruzzo durante il trasporto
    • 8.9.4 Come riscaldare il calcestruzzo durante la miscelazione
  • 8.10 Ciclo di lavorazione in una maturazione accelerata con trattamento a vapore del calcestruzzo
    • 8.10.1 Coefficiente di correlazione tra Rcmv ed R’cmv
      • 8.10.1.1 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =42.5; Tmax=50°C
      • 8.10.1.2 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =42.5; Tmax=65°C
      • 8.10.1.3 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =42.5; Tmax=80°C
      • 8.10.1.4 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =52.5; Tmax=50°C
      • 8.10.1.5 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =52.5; Tmax=65°C
      • 8.10.1.6 Resistenza meccanica come percento di quella ottenuta a 28 gg e 20°C per calcestruzzi trattati a vapore: tc =52.5; Tmax=80°C
      • 8.10.1.7 Correlazione tra Rcmvt e R’cm28
    • 8.10.2 Calcolo della composizione del calcestruzzo a partire da Rck, Rcm, L, Dmax, tc

SEZIONE 9 – GRANULOMETRIA E COMBINAZIONE DEGLI INERTI

  • 9.1 Distribuzione granulometrica degli inerti
  • 9.2 Distribuzione granulometrica “ideale” riferita a tutti i solidi del calcestruzzo
    • 9.2.1 Distribuzione granulometrica ideale di tutti i solidi in curva di Fuller (AB=0) e Bolomey con AB=10
  • 9.3 Distribuzione granulometrica ideale riferita ai soli inerti del calcestruzzo
    • 9.3.1 Influenza del diametro massimo sull’inerte ideale in curva di Fuller
    • 9.3.2 Influenza del dosaggio di cemento sull’inerte ideale in curva di Bolomey con AB=8
  • 9.4 Combinazione degli inerti reali per riprodurre al meglio la distribuzione granulometrica dell’inerte ideale
    • 9.4.1 Metodo grafico per la combinazione degli inerti disponibili
    • 9.4.2 Metodo numerico per la combinazione degli inerti disponibili
      • 9.4.2.1 Soluzioni dell’equazione di Bolomey con il metodo numerico proposto da Maniscalco
        • 9.4.2.1.1 Bolomey con AB = 8
        • 9.4.2.1.2 Bolomey con AB = 10
        • 9.4.2.1.3 Bolomey con AB = 12
        • 9.4.2.1.4 Bolomey con AB = 14
      • 9.4.2.2 Esempi di proporzionamento degli inerti con il metodo di Maniscalco
        • 9.4.2.2.1 Esempio di proporzionamento di due inerti con il metodo di Maniscalco
        • 9.4.2.2.2 Esempio di proporzionamento di tre inerti
        • 9.4.2.2.3 Esempio di proporzionamento di cinque inerti

ESERCIZI

  • Esercizio N° 1
  • Esercizio N° 2
  • Esercizio N° 3
  • Esercizio N° 4
  • Esercizio N° 5